di Salvo Zappulla
Questo romanzo di Paola Liotta (“Piano concerto Schumann”, edito da “Il Seme Bianco”) è un omaggio alla musica, all’arte, al bello in generale. Emma Fogliani, la protagonista, pianista di fama internazionale, è dotata di un talento straordinario, di classe, fascino, intelligenza; insomma la Liotta ne ha fatto un personaggio destinato a rimanere scolpito nell’immaginario dei lettori. Non mancano situazioni intriganti, preziosità linguistiche, una scrittura ricercata ma non manieristica, persino il rischio di un attentato terroristico ad impreziosirne la trama. Ambientato a Londra, con una protagonista girovaga che incarna la libertà, la storia assume un respiro cosmopolita, i confini non esistono, la musica, la meravigliosa libertà data dalla musica, abbatte qualsiasi barriera. Emma Fogliani sembra illuminata dalla grazia, veicola valori importanti, qualcosa di felicemente impalpabile, come una dolce melodia che fluttua nell’aria e vorresti afferrarla con la mano.
Un intrigo di emozioni, di situazioni coinvolgenti, di meditate pause, accelerazioni, cambi di scena. Un corteggiamento raffinato al lettore, un concedersi per subito ritrarsi, prolungando l’attesa, il desiderio di sapere come va a finire la storia. La protagonista del romanzo brilla di luce vivida, eroina e portavoce di tutte le donne consapevoli del loro valore. Non è facile che una scrittrice riesca a trasmettere con efficacia un messaggio di tali contenuti. Una scrittura così matura, così curata in tutte le sue sfaccettature non è mai figlia della casualità. Occorre studio, profondità di pensiero, spessore intellettuale e grande talento.